B – LAYERS

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La Maurizio Caldirola Arte Contemporanea ospita nei propri spazi la mostra dell’artista Francesco De Prezzo un giovane artista con studio a Brescia, alla sue prime apparizioni pubbliche e con cui la Galleria ha instaurato un rapporto da circa un anno.
La gestazione di questo nuovo progetto espositivo sta nell’intento di far conoscere al pubblico della Galleria il lavoro del giovane artista che si articola generalmente su più media: video, installazione, pittura e fotografia. Per la mostra in Galleria che sarà composta da tre lavori si è scelto di focalizzarci sopratutto sulla qualità pittorica e installativa.
E’ nella pittura che l’artista esprime l’esigenza di contrapporre un’ attenzione “accademica” ad un intervento più invasivo da imbianchino/manovale, in una azione concettuale legata alla negazione pittorica e del lavoro manuale impiegato.

Ma non è solo l’atto del negare ad ampliare le possibilità visive celate sotto lo strato di pittura monocromo, non è solo il rifiutare l’immagine precedentemente creata , ma bensì anche il contrario: cancellare per portare in evidenza i frammenti di pittura tralasciati dalla negazione stessa. Come potrebbe accadere per un imbianchino su un qualsiasi murales cittadino, nell’atto di mascherare l’azione illegale, pensata come antiestetica, si finisce ad esaltarla con un azione che manifesta in realtà l’antiestetico per eccellenza: il rattoppo.
In questo caso l’intervento non viene esercitato da altri ma dall’artista stesso, sulle sue stesse immagini.
Questo gesto apparentemente “distruttivo” risulta invece rafforzante perché diventa abito semitrasparente sotto il quale si cela il corpo pittorico; coperture e dissolvenze realizzate in maniera grossolana che aiutano l’interlocutore ad interrogarsi sulla parte negata, cancellata, in questo modo evidenziata.

L’atto fisico dell’artista che prima dipinge e poi nega evidenzia un’esigenza di pulizia un’ insofferenza verso la visione, un bisogno di riformulare e dare forza al lavoro tramutandolo in astrazione involontaria .
L’opera così non è più legata ad un solo concetto di negazione o ad una ricerca verso il bianco, ma a due sentimenti opposti che vivono in simbiosi, due livelli di un unica superficie.

B – LAYERS.