Wolf Vostell | Sergio Lombardo | Keith Haring | Robert Gligorov | Julia Bornefeld | Paolo Grassino | Nerina Toci
De Rebus Bellicis (Le cose della guerra)

a cura di Davide Di Maggio

Roma, Arte in Nuvola
Centro Congressi La Nuvola

 

PREVIEW 21 novembre 2024

22 novembre - 24 novembre 2024

Maurizio Caldirola e Davide Di Maggio sono lieti di presentare, presso il prestigioso complesso architettonico ideato da Massimiliano Fuksas, il progetto De rebus bellicis (Le cose della guerra), in occasione della quarta edizione Arte in Nuvola che si terrà a Roma dal 22 al 24 novembre 2024.

Tramite una selezione di artisti internazionali, che si incontrano per la prima volta in un progetto comune, si intendono esplorare le molteplici risposte degli artisti ai conflitti che segnano il nostro tempo, mettendo in luce non solo la dimensione visibile della violenza e della devastazione, ma anche le infinite sfaccettature della sua drammaticità.

Wolf Vostell, Fall of the Berlin Wall n.17, 1990, Cemento, vernice, acrilico

L'opera raffigura Krusciov, uno dei più iconici leader politici dell'ex Unione Sovietica negli anni sessanta, durante il famoso discorso contro gli americani, per la tesissima crisi cubanagesti. I gesti tipici e le fisiognomiche degli uomini politici internazionali e italiani più in vista degli anni '60, furono oggetto di una delle indagini più importanti dell’artista, romano.

Sergio Lombardo, Gesti tipici 1962, smalto su carta applicata su tela

L'opera, proveniente dalla prestigiosa collezione di Enrico Pedrini, è un pennarello su carta eseguito verosimilmente durante il soggiorno milanese di Keith Haring.
Il tempo, l’uomo, il dramma della morte e la fuga da essa. Immagini quasi totemiche del pene, del delfino e della comunicazione con altre forme di vita. Il cane antropomorfo è Anubi che pesa il cuore degli uomini scegliendone il destino, ma la croce rivela un interessante sincretismo.

Keith Haring , [Senza Titolo], 1984, pennarello su carta

Una scena irreale e provocatoria che inevitabilmente genera un voluto cortocircuito. Due grandi simboli della pace fanno da sfondo a una sala piena di autorità in uniforme nazista che, nell’atto del saluto romano, si orientano in direzioni diverse.

Robert Gligorov, New Order, 2009, stampa digitale su tela



Bornefeld immortala una performance realizzata nel cuore del periodo più cruento della crisi pandemica: l'imprevisto violento di una catastrofe cristallizza questa figura giacente come un Cristo. Le voluminose piume nere, elemento cardine all’interno della ricerca dell'artista, incarnano il simbolo stesso della libertà, troppo spesso vincolata dalle restrizioni coercitive imposte dalla società attuale.

Julia Bornefeld, Black Swan, 2020, stampa digitale su ALU - DIBOND

Grassino propone una riflessione sulla precarietà della società attuale, muovendosi attraverso le mutevoli stratificazioni della violenza perpetrata all’interno della nostra quotidianità. La figura del cane diventa la metafora più diffusa per rappresentare le insicurezze dell’uomo.

Paolo Grassino, Branco, 2024, spugna sintetica su polistirolo e gesso

Le figure presenti negli scatti di Toci, vagano nelle architetture di villaggi fantasmi e di boschi spettrali, nel tentativo di migrare in terre promesse che non esistono, e luci che formano linee d'ombre sui muri scrostati sembrano indicarci la via della possibile salvezza da seguire.

Nerina Toci, Untitled, 2018, Carta cotone Hahnemühle Photo Rag 310 gsm 100 % cotone